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Trento, 21 giugno 2016
Il canile del futuro sarÀ «rifugio a ore»
La proposta dei Verdi: aperto anche ai turisti
da l’Adige di martedì 21 giugno 2016

Un canile pensato non solo come rifugio per i cani senza padrone, ma anche come punto di riferimento e di appoggio aperto ai turisti che non sanno a chi affidare il proprio quattrozampe durante la visita ad un museo, o mentre partecipano ad uno spettacolo o ad un evento. Una sorta di mini pensione, un «canile a ore» per consentire a chi arriva in città con «fido» di godere appieno delle iniziative, senza lasciare a casa il fedele amico.

È questa l'idea sostenuta dai Verdi del Trentino e che verrà presentata sabato prossimo, alle 16, al parco di Maso Ginocchio per l'appuntamento (già rinviato due volte per maltempo) con la «Festa Verde». Nell'occasione si parlerà anche del progetto di Alessandro Bettinelli e Armando Centeleghe per la riqualificazione delle caserme austroungariche del Bondone, che verrebbero trasformate in azienda agricola di alta montagna ed a basso impatto ambientale, puntando ad un turismo naturale e sostenibile.

«Affronteremo questi due temi apparentemente minori rispetto alla complessità delle cose, ma da non sottovalutare nella loro specificità - spiega la "verde" Lucia Coppola, presidente del consiglio comunale di Trento - Il canile, ad esempio: è dal 2012 che si parla di uno spostamento alla Vela, in località Centa, e prima ancora con l'assessore dei Verdi Pompermaier si era ipotizzata la sede in località Camparta. La questione è importante perché nel 2017 il canile, che è gestito dalla Lega per la difesa del cane, dovrà spostarsi da via delle Bettine per l'inizio dei lavori di realizzazione di una bretella con rotatoria. I cani al momento sono 54, con una settantina di volontari che li accudiscono, un impiegato ed un formatore di volontari. L'attuale collocazione, tra l'altro, è stretta fra la tangenziale e l'autostrada e dal punto di vista logistico non è adatta ad ospitare animali».

I soldi ci sarebbero, ma bisogna decidere come spenderli. «Sono già stati stanziati 600mila euro, somma che la Provincia dovrebbe dare al Comune per la costruzione di un rifugio per animali. C'è chi sostiene che quei soldi sono pochi: se davvero fosse così, la nostra preoccupazione è che si faccia qualcosa di sottodimensionato rispetto alle necessità di un canile che, di fatto, sarà provinciale» evidenzia Coppola, auspicando che il nuovo rifugio risponda «a bisogni di tipo sociale e culturale».

«Se ne parlò quando era assessore comunale all'ambiente Aldo Pompermaier: il progetto era di creare un rifugio giornaliero per chi viene a Trento per visitare i musei, per partecipare ai festival, e di aprire il canile a percorsi didattici per bambini, famiglie, scuole ed alla pet therapy, oltre che essere un punto di appoggio per persone malate o anziane che non riescono più a gestire il proprio animale - spiega - Per il nuovo canile sarebbero necessari dei box per le degenze, per le quarantene, e tutto quanto possa garantire la salute degli animali, compreso il riscaldamento dei pavimenti per la stagione fredda. Alcuni giorni fa in Commissione ambiente sono state sentite le associazioni presenti sul territorio che si occupano di animali e i responsabili del canile, per capire le esigenze».

Il nuovo rifugio potrebbe essere aperto anche ai gatti. «Il canile di Maso Sembenotti esiste dal 1992 - prosegue Coppola - grazie alla legge provinciale 281 del 14 agosto 1991, proposta dai Verdi, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. In un territorio che si interessa dei bisogni degli animali, crediamo che sia necessario pensare ad un rifugio di qualità».

 

      Lucia Coppola

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